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STATE OF PLAY Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 10 maggio 2009
 
di Kevin Macdonald, con Russell Crowe, Ben Affleck, Rachel McAdams, Helen Mirren, Jeff Daniels, Robin Wright Penn (Stati Uniti, 2009)
 
STATE OF PLAY è la versione cinema della miniserie inglese, e si vede. Di quel genere ha tutti i pregi, la fluidità, la resa degli attori, il rifiuto della noia, o perlomeno dell'assopimento come arte dello spettacolo; e qualche difetto, una certa tendenza a spalancare le porte aperte dei significati morali, una ideologia da prodotto destinato comunque a soddisfare l'ego del paese di origine. Un thriller contemporaneo per il suo taglio estetico; e, quasi curiosamente, assai più tradizionale per le motivazioni, il gusto che finisce per lasciare in bocca allo spettatore.

Ricordate infatti i momenti celebri che il cinema ha dedicato all'etica giornalistica, allo scontro fra le esigenze dell'informazione e quelle, se non proprio della verità, della denuncia del malcostume, degli intrighi o addirittura della criminalità di una certa classe politica? Ricordate PRIMA PAGINA, la trasparenza dello sguardo di Henry Fonda in TEMPESTA SU WASHINGTON di Otto Preminger, la coppia da urlo Robert Redford e Dustin Hoffman in TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE di Alan Pakula (perfino quelli della Gialappa ne tentarono anni dopo una satira la cui riuscita si limitava al titolo, TUTTI GLI UOMINI DEL DEFICIENTE...)? O, ancora Robert Redford, questa volta con la sublime Faye Dunaway, nel I TRE GIORNI DEL CONDOR di Sydney Pollack? L'aria che tira in STATE OF PLAY è più o meno quella: un intrigo in apparenza soltanto spettacolare, ma dal quale deve risultare che i valori sui quali si è fondato lo Stato dei pionieri e delle nuove frontiere è sempre presente. La differenza, a guardare un po' di fino è che l'esigenza di verità e di pulizia di quei tempi di Watergate era meno gregaria a quella del piacere rispetto all'attuale. Dove una parte dei temi di STATE OF PLAY si risolvono nello scontro (anche di attualità, ma piuttosto tecnico) fra chi al giornale vuole riportare sbrigativamente le informazioni su Internet e chi insiste per un'inchiesta più approfondita ma dai tempi più lunghi sull'edizione cartacea. In questo senso, per chi ha visto il serial originale, il film di Kevin Macdonald (autore dell'interessante ritratto di Amin Dada, L'ULTIMO RE DI SCOZIA ) e la sua denuncia al cinismo imperante, alle connessioni fra la corruzione dell'individuo e quella del potere e della politica risulterà alquanto annacquato.

Così, più ludico che veramente introspettivo, più sottolineato che sorprendente STATE OF PLAY finisce per risultare (ed è sufficiente per goderselo) uno di quei thriller che agli americani riuscono anche quando gli sceneggiatori pasticciano complicandosi la vita (e la leggibilità per lo spettatore). Ma quando si hanno degli attori come Crowe, Affleck, Mirren, Jeff Daniels, Robin Wright Penn...


   Il film in Internet (Google)

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